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Mons. Salvatore Del Bene

Mons. Salvatore Del Bene

Biografia
Il primo giugno 1880, nacque Mons. Salvatore Del Bene dai coniugi Giuseppe, muratore, e da Anna Maria Toppi, filatrice.
Questa nascita - come ha narrato il nipote Don Luigino - è stata preceduta da una “profezia” di una pia donna, la quale preconizzò alla mamma incinta che la prole sarebbe stata di sesso maschile, sarebbe divenuta Sacerdote ed anche Vescovo.
Compì gli studi presso il Seminario diocesano conseguendo brillanti risultati.
A soli 22 anni venne ordinato sacerdote e subito chiamato in Seminario a “Prefetto generale di disciplina”, quindi insegnante.
Nel 1907, fu nominato Arciprete-parroco della insigne Collegiata di S.Antonino martire della sua città natale, che era servita da altri sacerdoti “con curati”.
Nel 1923 il Vescovo lo aggregò al Capitolo Cattedrale diSulmona, con la mansione di Canonico Penitenziere e, nel contempo, di Direttore Spirituale del Seminario. Fu nominato Assistente diocesano dell’Azione Cattolica.
Collaborò ardentemente con Padre Paolo Manna fino a far sorgere in Sulmona un importante Seminario regionale delle Missioni Africane.
Nel Concistoro del 17 dicembre 1928, il Papa Pio XI lo preconizzò Vescovo della antica e nota Diocesi di Telese e Cerreto. Fu consacrato Vescovo in Roma dal Cardinale Pompili il 14 aprile 1929.
Il suo parlare era stato definito un “linguaggio pentecostale” tale da farsi capire da tutti. I suoi insegnamenti, profondi nella dottrina, erano esposti con dignità, o meglio, con “autorità”, perché testimoniati dalla sua vita.
L’uso di chiari termini, appropriati e dosati, conferiva alla sua oratoria, senza enfasi, un pascolo ricco di dottrina e di unzione ascetica trainante.
Quando Monsignor Del Bene ti fissava quei piccoli e intelligenti occhi nei tuoi, dava “la sensazione che ti volesse tirare dall’anima la realtà del tuo profondo essere”.
Questo sguardo penetrante e indagatore benevolo, pur creando quel comprensibile senso reverenziale disagio, tuttavia ti apriva a confidenza, incoraggiato dall’amabile, umile, sorriso paterno, pieno di premura e di comprensione, pur fermo e deciso di fronte ai doveri e ai diritti inalienabili.
Le sue parole, lungi dall’aggressività di qualsiasi genere e dal far pesare la sua autorità, ti si ficcavano nelle ferite spirituali come batuffoli di garza, imbevuti di quella sua bontà, che li rendeva balsamici, anche quando riprendeva energicamente.
Don Salvatore Del Bene si spense a Cerreto Sannita nel 1957.

(Dal volume Monsignor Salvatore Del Bene - Un Vescovo Pioniere tra dittatura e democrazia - di Giuseppe Lando d.O edito in Guardia Sanfranonti nell’anno 1997)

L’Associazione Culturale Palenese nel cinquantesimo anniversario della sua morte ha eretto a sua memoria un busto rappresentante l’effige dell’amato Vescovo davanti la chiesa di San Falco in Palena.

 

Cataloghi

Un Vescovo Pioniere tra dittatura e democrazia

Monsignor Salvatore Del Bene - Un Vescovo Pioniere tra dittatura e democrazia

 

Fonti
"Palena nel corso dei secoli" - Mario Como**

Inaugurazione busto Don Salvatore Del Bene - clicca qui


**Volume consultabile nella biblioteca del Museo, opportunamente allestita.

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